Dott.ssa Sara Bortot – Psicologa e Psicoterapeuta

DISTURBI ALIMENTARI

I disturbi alimentari, anoressia, bulimia e binge-eating sono tutti accomunati da intensa paura di ingrassare, di aumentare di peso e costanti sforzi tesi a dimagrire con forte sofferenza, ansia, umore negativo e pensieri ossessivi.

Nell’anoressia questo tentativo di dimagrire è perseguito per lo più attraverso il digiuno e l’esercizio fisico.

Nella bulimia invece dopo il digiuno seguono le abbuffate e le condotte di eliminazione come il vomito autoindotto, in un ciclo senza fine che causa una grande sofferenza e una sensazione di perdita di controllo.

Nel binge-eating invece la persona alterna periodi di digiuno ad abbuffate che fanno aumentare di peso in modo incontrollato e la persona non ha più il senso di controllo sul suo corpo e sulla sua vita.

La terapia strategica e  la terapia EMDR sono due delle terapie più efficaci al mondo per questi problemi così delicati ma al contempo così pericolosi.

La dottoressa Sara Bortot utilizza entrambe per una migliore risoluzione del problema in tempi rapidi.

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IL CASO CLINICO:

A dieta da una vita

Viene al mio studio Andrea, un ragazzo sui quarant’anni simpatico e dalla battuta pronta che dichiara subito “buongiorno dottoressa, non le dico qual è il mio problema perché si vede…!”. In effetti la sua corporatura è appesantita da una ventina di chili di troppo.

Andrea mi racconta che è una vita che è a dieta, non si ricorda neanche più quando non lo è stato e nonostante gli sforzi non riesce proprio a calare e a raggiungere un “peso salutare”.

“Anche il mio dottore insiste che devo perdere peso per la mia salute che comincia ad accusare i colpi, ma io proprio non riesco, o meglio perdo qualche chilo, riesco a tenermi a regime per qualche settimana ma poi li riprendo tutti con gli interessi.

Anche mia moglie cerca di sostenermi e prepararmi pasti leggeri, ma poi nelle pause in ufficio ogni giorno c’è qualcuno che porta un dolce per festeggiare un compleanno, o vado al bar e mi mangio un paio di paste e un gelato, passo in pasticceria quando esco dal lavoro e  lì è la mia rovina.

Poi non finisce qui! Quando torno a casa prima di cena stanco e stressato mi fiondo sulle patatine e faccio il mio “aperitivo”, finisco pacchetti interi davanti alla televisione e neanche me ne accorgo.

Ho capito che l’ennesima dieta miracolosa non sarebbe stata la soluzione, dovevo tentare qualcosa di diverso e sono venuto da lei. La mia situazione è disperata, vero dottoressa?” – dice con un sorriso ironico.

Con lo stesso sorriso rispondo “Bene, il suo problema mi è chiaro e la informo che è in buona compagnia più di quanto crede.

Le diete non hanno funzionato e purtroppo mi dispiace informarla che le diete restrittive funzionano solo a breve termine, a lungo termine in realtà fanno ingrassare!

Una ricerca dell’American Psicological Association dimostra che le persone che sono a dieta nel lungo termine hanno la tendenza ad ingrassare mentre quelle che non seguono una dieta non ingrassano.

Andrea mi guarda sbigottito.

Io continuo:

Lei fa i tre pasti regolarmente?

– No a volte li salto per recuperare quello che ho mangiato fuori pasto, oppure mangio qualcosa di leggero tipo un’insalata

Nel momento in cui a tavola mi vieto le cose che mi piacciono di più il desiderio di quelle cose aumenta o diminuisce?

– pausa –

– In effetti aumenta

Lei fa di tutto per mangiare sano ai pasti ma poi quando arriva al pomeriggio come un fiume in piena travolge tutto.

– Gli occhi spalancati, mi segue in silenzio

Quindi mangiare leggero ai pasti fin’ora ha funzionato o no?

– no, direi di no

Io le propongo qualcosa di diverso ovvero quella che si chiama dieta paradossale:  mangi solo e soltanto quello che le piace di più senza limiti di qualità né di quantità ma solo e soltanto nei tre pasti, colazione, pranzo e cena, nulla fuori.

Informi la moglie che le prepari ogni leccornia che desidera e imbandisca la tavola per lauti banchetti.

Incredulo, ma contento mi saluta.

Nelle settimane successive torna e mi racconta che i primi giorni ha mangiato di più ai pasti concedendosi tutti i cibi proibiti a cui aveva rinunciato in questi anni senza limiti.

“Non mangiare fuori pasto non è stato difficile perché ai pasti mi toglievo tutte le voglie che avevo.

Dopo una settimana però mi sono accorto che non ne potevo più di dolci, patatine e lasagne, incredibilmente ho cominciato ad aver voglia di cose più sane da alternare a cose più pesanti e grasse.”

Ma la cosa che più lo ha stupito è stato che la bilancia ha segnato sempre lo stesso peso nonostante i pasti luculliani.

Abbiamo continuato così per alcuni mesi durante i quali i pasti sono diventati spontaneamente più salutari e meno abbondanti perché il corpo pian piano senza l’influenza della mente e dei condizionamenti si è riappropriato della capacità di sentire la sazietà e il desiderio di quello di cui ha realmente bisogno per mantenersi in salute, il tutto senza rinunce.

Dopo qualche mese il peso era sceso lentamente ma costantemente e dopo un anno e mezzo Andrea ha detto addio a quei maledetti venti chili di troppo.

<< Se me lo concedo posso rinunciarvi, se non me lo concedo diventerà irrinunciabile >>

Per approfondimenti:

Giorgio Nardone, La dieta paradossale, Ponte alle Grazie, Milano, 2007.

Giorgio Nardone, Luca Speciani, Mangia, Muoviti, Ama, Ponte alle Grazie, Milano, 2015.

Giorgio Nardone, Tiziana Verbitz, Roberta Milanese, Le prigioni del cibo. Vomiting, anoressia, bulimia, 1999 (TEA, 2005).

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