Immaginate di trovarvi in treno o in autobus. Cominciate a sentire che qualcosa non va, che il cuore comincia a battere più forte, il fiato si fa corto, cominciate a tremare e a sudare, sentite che qualcosa di pesante vi schiaccia il petto e vi sembra di soffocare. La paura vi assale e l’unica cosa che vorreste fare è scappare e far finire tutto questo. In quei momenti arriva una inspiegabile paura di stare male, di morire, di non avere scampo o di perdere il controllo e impazzire. Non avete più il controllo di voi stessi e avete paura di poter fare male a voi stessi o agli altri . Il senso di malessere è estremo e a volte può arrivare a farvi piangere o svenire.
Ecco questo è quello che si prova durante un attacco di panico.
Il malessere in realtà è fisico, infatti molto spesso viene scambiato per un attacco cardiaco, tachicardia o ipertensione e la reazione più normale è andare al pronto soccorso per degli esami.
Dopo aver controllato giustamente che sia tutto a posto a livello cardiaco gli infermieri spesso “rassicurano” dicendo che è stato solo un attacco di ansia, un momento di agitazione che “se stai tranquillo passa”. Ma noi non siamo convinti perché la paura è stata davvero tantissima ed ora ci sentiamo tutti indolenziti e stanchissimi come se avessimo scalato un monte. A volte capitano in momenti di stress o di forti preoccupazioni, ma spesso non è così: sono fulmini a ciel sereno.
Ma se cominceremo ad evitare il treno, poi eviteremo anche l’autobus, l’ascensore, e perché no di guidare perché se abbiamo un attacco di panico mentre guidiamo potremmo fare un incidente. Ogni evitamento porta un altro evitamento, poi un altro e un altro ancora… fino a impedirci di fare molte cose anche fondamentali come andare a scuola o al lavoro. Questo farà diventare il nostro problema ancora più grande e ci farà pensare di non essere più in grado di affrontare le situazioni che temiamo. Ci sentiremo più deboli e inermi.
Chiedere aiuto funziona fino ad un certo punto perché, per prima cosa può essere una gran seccatura per chi ci sta vicino. In secondo luogo se chiediamo aiuto e ci viene dato ci viene implicitamente trasmesso un doppio messaggio: ti aiuto perché ti voglio bene, ma ti aiuto anche perché non sei in grado di farcela da solo. E questo alla lunga indebolisce molto la persona che chiede aiuto che riuscirà a fare sempre meno cose da solo.
Cercare di mantenere il controllo delle proprie sensazioni corporee e dell’ansia è difficile se non impossibile. Ognuno di noi se prova volontariamente a controllare il battito o il respiro, finisce per alterarlo e per agitarsi ancora di più. E’ un tentativo di controllo che fa perdere il controllo.
Nonostante tutti questi tentativi gli attacchi a volte arrivano comunque e si vive con la paura di incontrare da un momento all’altro il nostro fantasma dietro l’angolo. Se invece non abbiamo più attacchi di panico viviamo con la paura costante che ci limita la vita e ci impedisce di fare molte cose che vorremmo.
Forse non tutti sanno che…
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DI DOVE SEI?GARANTISCI CHE SI PUO USCIRNE AL 100/100 ?COSACOSTA IL TRATTAMENTO?